Behandlung von Essstörungen

Behandlung von Essstörungen

Sonntag, 25. November 2012

Cosa significa GUARIRE





Le dipendenze rappresentano un disperato tentativo da parte della persona colpita di risolvere con le proprie risorse un disagio. Sono accompagnate da numerosi temi specifici, strettamente legati alla malattia, ma anche da tematiche individuali, che hanno radici piú profonde e riguardano la nostra biografia. A mio avviso non esiste una terapia unica, per curare i disturbi alimentari ma esiste una varietá di metodi terapeutici, che vengono impiegati e fanno parte del programma terapeutico per la cura dei disturbi alimentari. Ció non ha nulla a che vedere con il lavoro caotico o il semplice "provare". Un programma terapeutico ha una logica e segue una linea ben precisa.
Il trattamento dei disturbi alimentari ha un successo, se il terapeuta segue un programma specifico,sa riconoscere lo stato, in cui si trova la persona colpita e ha a disposizione i mezzi terapeutici per sostenere la persona proprio nel momento e nella situazione in cui lei si trova, fermandola nel "presente" e costruendo nel frattempo passo dopo passo le risorse, per il futuro e per proteggerla da una ricaduta. Le crisi che accompagnano la guarigione non devono essere sottovalutate, ma sono paradossalmente un segno "positivo", che ci dice, che qualcosa si sta muovendo. Quando il dolore cresce e i sentimenti negativi si fanno sentire, significa che la persona si sta pian piano separando dalla malattia, perché la malattia ha un compito ben preciso, quello di alleviare il dolore della vita, tanto da permettere alla persona colpita, di vivere "protetta", senza provare sentimenti spiacevoli, quali dolore, paura, angoscia, tristezza, disperazione, etc.
Il lavoro piú importante é l´integrazione di tutti i sentimenti, che compaiono di nuovo dopo la guarigione e devono ricevere un "posto" nel nostro cuore. Mi accorgo che alle persone che hanno alle spalle 10 o 15 anni di anoressia e bulimia nervosa, non é stata data  la possibilitá di fare questo tipo di percorso e che in clinica hanno soltanto imparato a comportarsi in una certa  maniera, per riprendere a mangiare o evitare una ricaduta, ma nella loro coscienza il tema " Cibo, corpo, sessualitá, affetto e relazione"  é rimasto irrisolto, tanto che hanno imparato o a convivere con la malattia  o a riviverla ogni volta, nei momenti difficili, come sfogo, punizione o ricompensa.
Ma cosa significa guarire? Guarire significa prendere coscienza di un cambiamento, accettarlo nonostante le paure, scegliere "il rischio" anziché la sicurezza che ti dá la malattia, accettare il dolore, come parte della vita e costruire risorse e simboli, per mantenere una certa stabilitá dopo la guarigione. Le persone che intraprendono questo tipo di percorso e che mettono a nudo se stesse con tutte le sfaccettature "forza e debolezza", "pregi e difetti" rincontrano di nuovo se stesse e imparano ad accettarsi, cosí come sono e non come invece devono essere e sono state rese per colpa della malattia.
Il lavoro ai sentimenti e alla personalitá é un caposaldo importante, che rende le persone finalmente libere. L´analisi secondo Freud é oggigiorno un metodo superato, anche se le cosiddette scuole che si rifanno a lui, hanno dato un contributo importante, per analizzare il passato delle persone colpite dai disturbi alimentari. La mia esperienza mi ha mostrato come non sia necessaria l´analisi per guarire dai disturbi alimentari, perché  esistono oggi metodi terapeutici che velocemente portano alla luce il problema e la risoluzione di esso non ha molto a che vedere con il passato, ma dipende spesso dalle risorse che una persona ha nel presente e che continua ad avere nel suo futuro. L´integrazione del passato e la sua accettazione sono sicuramente importanti, ma la vita nel presente e la costruzione del futuro sono a mio avviso le prospettive per una persona che nella vita soffre e ha sofferto molto.
La cosa che mi rende piú felice é vedere, quando questo percorso e metodo di lavoro regalano alle persone una nuova vita, indipendentemente da quello che hanno vissuto.
Daniela

Freitag, 23. November 2012

Liebe ist einfach

Ich maile euch die deutsch- italienische Version von l´amore é una cosa semplice. Viel Spaß dabei!

http://vimeo.com/40711870

Donnerstag, 8. November 2012

Liebe das Leben....Ama la vita!

Glaube an das reale Leben!

An Menschen, die leiden und sich oft fragen oder gefragt haben: "Was habe ich im Leben falsch gemacht um es so ertragen zu müssen?" Wir Menschen sind oft Opfer von uns selbst und leben in uns gefangen. Es gibt Bedingungen und Situationen im Leben, die zur Selbstentfremdung führen. Die Fragen und Antworten für die Befreiung und Veränderung daraus lauten: „Wie und was können wir tun, um etwas zu ändern?" Dafür braucht man auch besondere Eigenschaften, wie Kraft, Eigensinn, Ehrgeiz, Willen, Ehrlichkeit und Vertrauen. Darum, glaube an das reale Leben und liebe es, egal was und wie viel es dir weggenommen hat! Daniela

Krisenbewältigung bei Essstörungen

In der Arbeit mit den Betroffenen stelle ich häufig fest, dass sie während der Genesung Schwierigkeiten haben die Therapie fortzusetzen um weiter an der Bewältigung ihrer Probleme zu arbeiten. Sie fallen oft in das bekannte „Loch“, was gleichbedeutend mit einem Rückfall ist. Therapie bedeutet Arbeit und sie ist sehr anstrengend und mühsam. Letzteres ist für Süchte typisch und Krisen sind ein Teil der Erkrankung. Insbesondere ist dies der Fall, wenn Betroffene ihr gestörtes Essverhalten verbessert haben und wieder Kontakt mit sich selbst bekommen. Diese Gefühlsebene hat ohne essgestörtes Verhalten eine andere Qualität. Betroffene erleben sich anders und müssen sich den unterschiedlichsten Gefühlen und Emotionen aussetzen. Die Regulierung der Gefühle ist ein Teil der therapeutischen Arbeit mit dem Ziel den Menschen aufzufangen dort wo er sich gerade befindet. Die Intervention des Therapeuten besteht darin, den Zustand des Betroffenen wahrzunehmen und vorzeitig Probleme zu erkennen. Betroffene sind selber nicht in der Lage ihre innere Welt zu steuern und zu erfassen. Aus diesem Grund ist die Arbeit an Gefühlen ein wichtiger Baustein der Stabilisierung. In ihrem Körper finden Betroffene Antworten und übersetzen ihre Gedanken und Gefühle in eine neue Sprache: die Sprache des wahren Selbst. Die „Dichotomie“ (falsches-wahres) Selbst wird erkannt und aufgehoben. Betroffene erkennen sich allmählich wieder. Es wäre sinnvoll in diesem Stadium an den noch vorhandenen Ängsten zu arbeiten. Jene begleiten die Heilung und tauchen aber stärker auf, wenn der Mensch versucht, sich von der Erkrankung zu lösen. In diesem Leben hat man Platz für alles: Freude, Schmerz, Angst, Fröhlichkeit, Hoffnung, Verzweiflung, Trauer. Das Leben ohne Essstörung öffnet die Tür zu allen Gefühlszuständen. Keiner hat gesagt, dass das Leben ohne Essstörung einfach ist. Vielmehr ist das Leben mit Essstörungen und Süchten viel einfacher als das Leben ohne Essstörung. Aber das Leben ohne Essstörung ist ein echteres Leben. Deswegen lohnt es sich es zu leben, mit allem, was dazugehört. Betroffene können lernen die schlechten Gefühle auszuhalten und die Verantwortungen für ihre Heilung zu übernehmen. Das wirkt Ich-stärkend, steigert und fördert auf jeden Fall ein stabileres Selbstwertgefühl.

Sonntag, 4. November 2012

Credi nella vita reale!

A tutte le persone che soffrono e che spesso si domandano e si sono chieste: "Cosa ho fatto di male nella vita per meritare tutto questo e questa malattia?" io rispondo : "l´essere umano é spesso vittima e prigioniero di se stesso. Ci sono condizioni e situazioni nella vita, che portano all´estraniamento piú completo. le domande e le risposte per liberarsi e intraprendere dei cambiamenti sono: "Cosa possiamo fare e come possiamo cambiare qualcosa?". Per raggiungere questo abbiamo bisogno anche di altre qualitá come la forza, il coraggio, la determinazione, l´ambizione, la volontá, la sinceritá verso noi stessi e la fiducia. Credi nella vita reale senza disturbi alimentari e amala! Non importa cosa ti abbia preso e quante cose ti abbia portato via. Daniela