Da poco mi é capitato di vedere l´intervista di Daria Bignardi a Tiziano Ferro.Non sono una giornalista, quindi non mi permetto di giudicare un lavoro che non conosco, ma mi sento di esprimere da psicoterapeuta la mia opinione su come i giornalisti e i giornali italiani riportano le informazioni su disagi e malattie mentali con una certa superficialitá. Era un patetico talk show fatto di gossip e invadenza. Presupponiamo che i due si siano anche messi d´accordo sulle domande. A mio avviso la giornalista ha comunque posto delle domande invadenti mostrando poco tatto e soprattutto poco rispetto nei confronti dell´artista e del suo percorso difficile. La cosa che mi meraviglia é che ha anche letto i diari di Tiziano Ferro. Questo atteggiamento di superficialitá nei confronti di chi soffre e di chi ha sofferto non ci aiuta a prendere in considerazione certe problematiche. Il pubblico stenta cosí a capire la serietá e la gravitá di alcune malattie, ormai diffuse ovunque, quali un disturbo alimentare, una depressione, una crisi etc.
Perché c´ é ancora cosí tanta disinformazione in Italia sui disturbi alimentari? Perché forse ci interessa di piú sapere il motivo per cui Tiziano é finito in ospedale piuttosto che rispettare la sua biografia, capire un disagio e soprattutto rispattare la sua vita privata.
Mando un saluto ai miei colleghi italiani, che sono professionisti e cercano di dare il meglio ai loro clienti e che devono purtroppo ogni giorno scontrarsi con questo sistama che offre disinfomazione, subcultura e trasmissioni spazzatura.
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen