"Ogni persona ha una storia che spiega, perché si é diventati cosí" |
In questi ultimi giorni hanno avuto luogo ad Amburgo due feste : la festa della mamma e quella del papá. Non dedico molta attenzione a questi due eventi, perché rispetto il dolore e la biografia delle persone che si rivolgono a me. Un disturbo alimentare non nasce per caso, ma ha un´origine ben precisa, che va ricercata anche nelle dinamiche familiari e in quei rapporti tormentati e strazianti che hanno lasciato delle ferite profonde. Nella terapia non si cercano colpevoli o colpe, perché ció non porta a nulla, anzi un atteggiamento del genere accresce l´astio. Quel che ha senso é un´analisi obiettiva della situazione vissuta, cercando di riconoscere un dato di fatto cosí come é e non come ci piacerebbe che fosse. La veritá fa male, ma ha anche un vantaggio: ci rende liberi dagli schemi e dai luoghi comuni. Un tipico luogo comune é quello di pensare ed essere convinti del fatto che tutti i genitori amano i loro figli e che tutte le mamme sono buone. Nelle sedute terapeutiche bisogna fare i conti invece con realtá diverse, che non corrispondono all´immagine dei genitori che ci é stata imposta dalla nostra societá. I genitori sono prima di tutto persone come noi, con una biografia, una vita segnata da tutto, malattie, esperienze positive e negative, traumi e devono confrontarsi quotidianamente con un´educazione ricevuta dalle proprie famiglie e le norme della societá in cui vivono. La prima domanda sarebbe: " Cosa ci hanno voluto trasmettere e perché"? " Sono consapevoli del male che ci hanno inflitto o ci stanno infliggendo,oppure no? Se ne sono consapevoli, é ció dovuto ad un atteggiamento malato, é la conseguenza di una malattia, di un disturbo comportamentale, di un disturbo della personalitá?
Non amare un figlio o volergli del male é una cosa che va contro la natura umana, ma é un dato di fatto nel momento in cui il genitore é psicologicamente labile o é affetto da una patologia. Non dobbiamo dimenticare che una semplice depressione porta a un disturbo dell´affettivitá. Un genitore colpito da una depressione non é in grado di manifestare l´affetto ai propri figli e affronta la giornata con fatica, gli mancano la vitalitá e l´iniziativa. I figli vivono questa situazione con rammarico, tanto da non sentirsi amati e di pensare di essere un peso per il proprio genitore. Alcuni figli assumono un ruolo che non gli compete, cioé diventano loro i genitori dei propri genitori, mettendo da parte i propri bisogni per occuparsi della persona malata, rassegnandosi al proprio destino, cioé quello di avere avuto una famiglia in cui i ruoli non erano fin dall´inizio ben definiti e il figlio invece di sentirsi protetto, era costretto a comportarsi secondo le aspettative del proprio genitore. Questo é soltanto un esempio per analizzare una dinamica familiare in cui un genitore riesce a far male ad un figlio, non rispettando i suoi bisogni e i suoi spazi. La soluzione di una dinamica familiare complessa avviene partendo dall´analsi di un dato di fatto:
"La ferita é stata inferta volontariamente o involontariamente?". " Quanto ha influito il mio non sentirmi amato/a sulla mia vita privata e sui miei rapporti con gli altri?
La mia rabbia nei confronti dei miei genitori é motivata dal fatto che loro mi hanno ferito. Forse non l´hanno fatto volontariamente, loro non sono in grado di amarmi, come voglio io. Mi hanno dato quello che potevano darmi. Posso accettare questo fatto e perdonarli? Se sí, come? Se invece mi continuano a ferire volontariamente non accettando i miei spazi e abusando di me, come posso imparare ad amarmi e a rispettarmi, trovando un luogo interiore dentro di me, in cui io so che non sono in torto e che sono degno/a di essere amato/a, per quel che sono e non per come loro volessero che io fossi? Inoltre,come posso trovare nella vita un luogo esterno in cui io mi sento a casa con delle persone che mi accettano e mi amano cosí come sono?
Il mio pensiero va oggi all´istituto Mignon, che accoglie da circa quarant´anni bambini e giovani con dinamiche familiari difficili, che hanno trovato qui una casa e una famiglia. Un dato di fatto é difficile d´accettare, ma ci dá la possibilitá di uscire dai nostri schemi e di scoprire che un genitore biologico a volte puó ferirci molto di piú rispetto a un estraneo. Le persone con i disturbi alimentari portano da sempre con sé queste ferite profonde. La terapia é mirata a raccogliere esperienze positive soprattutto nei rapporti umani. Il loro successo sta nel poter scegliere liberamente le persone di fiducia e di sperimentare cosa significa "essere amati e accettati cosí come si é senza dover fare qualcosa per gli altri".
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