Behandlung von Essstörungen

Behandlung von Essstörungen

Dienstag, 18. Dezember 2012

Paura dei cambiamenti

Chi ha a che fare con i disturbi alimentari e con le dipendenze, deve scontrarsi nel percorso della terapie con meccanismi inconsci, come il rifiuto, la fuga dalle responsabilitá, il desiderio di interrompere la terapia e la paura dei cambiamenti. Dico spesso alle persone colpite una frase, che sembra un paradosso: "Se hai paura, significa che sei sulla strada giusta". La paura é a volte ingestibile e scomoda, ma la persona colpita impara a conviverci, a integrarla e a non vederla piú come una forza estranea e una nemica, cercando di eliminarla, ma incontrandola e accettandola come parte della vita. Oggigiorno nella nostra societá occidentale non si fa altro che assumere un certo comportamento per deballare le paure. Pensiamo a quello che l´uomo fa oggi con tutte le "assicurazioni" per la vita, per non incontrare la sua paura. Le paure sono viste come negative e vogliono essere assolutamente debellate. Io vi lancio una sfida: la domanda da porsi per non farsi sopraffare dalle ansie é un´altra: "Sono io che ho paura o é la paura che ha me ?!!". Avere paura é una cosa normale, ma quando le paure ci possiedono limitando la qualitá della nostra vita é proprio qui che dobbiamo intervenire con un supporto terapeutico. Tornando ai disturbi alimentari. Perché sono strettamente correlati con questo tipo di patologia? Cosa accade alla persona colpita?
Guarire da un disturbo alimentare significa prima di tutto accettare dei cambiamenti nel modo di pensare e di agire (attraverso la cognitivo comportamentale) e nello stile di vita. L´essere umano ha la tendenza di vivere proiettato o nel passato (perché é qualcosa che giá conosce) o nel futuro (vivendo con la fantasia e immaginandosi quel che potrebbe accadere). Quest´ultima caratteristica é tipica per le persone bulimiche e anoressiche, che vivono di ideali. La difficoltá umana sta nel riuscire a vivere nel presente (im Hier und Jetzt), affidandosi ai sensi: vista, udito, sapore, tatto e odore. É sicuramente difficile porre l´attenzione e  esplorare la vita attraverso i sensi, perché la mente prende  il sopravvento e noi ci lasciamo sempre guidare dalla testa e dai pensieri. L´esercizio da fare é quello di focalizzare l´attenzione sul corpo, scoprendo le proprie reazioni e sensazioni. Ció aiuta a vivere nel presente, a conoscere il proprio corpo, eplorando le proprie paure.
Durante la guarigione le persone colpite si accorgono, come entrano in contatto con se stesse, diventando come sono e non come dovrebbero essere, per essere migliori. É un lavoro fatto su diversi fronti: il primo fronte é quello cognitivo, loro imparano a pensare diversamente e a distinguere le diverse informazioni, quelle che gli vengono dalla testa e che rappresentano spesso ideali  e sogni e quelle generate dal corpo. ( che sono sicuramente piú vicine alla realtá, perché rappresentano delle sensazioni). La terapia del corpo ci insegna, che le nostre risposte e soluzioni le troviamo nel corpo. Pensiamo al Somatic Experiencing , metodo eccezionale di Peter Levine per  lavorare a un trauma. Il secondo fronte é rappresentato dal lavoro della terapia della Gestalt nel presente e il terzo fronte é il lavoro alle emozioni e sentimenti da gestire. Le persone colpite si sentono in balía delle loro paure, quando vedono che stanno cambiando. Da una parte si sentono meglio e sono fiere di se stesse, dall´altra entrano in panico, perché cominciano a rivivere nella vita reale senza la malattia che le protegge. Il mio appello é spronarle ad accettare i cambiamenti, costruire le risorse, per proteggerle da una crisi e aiutarle a vivere nella vita normale, fatta di tutto: gioia, dolore, rabbia, delusione  e soprattutto paura. Loro cominciano ad aumentare l´autostima, quando si prendono la responsabilitá della malattia e della loro guarigione e si rendono conto  dell´importanza di vivere e accettare la vita reale, cosí com´é. Loro sanno che una vita con i disturbi alimentari é sicuramente piú facile di una vita senza disturbi alimentari, perché la malattia aiuta queste persone a fuggire dai problemi e dalle responsabilitá. Ma la vita senza disturbi alimentari e con le paure é una vita piú vera. Vivere significa cambiamento.

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