Le persone colpite possiedono una sensibilitá particolare e molta creativitá. Durante la malattia perdono purtroppo il contatto con se stesse e con il proprio corpo. Non riescono a percepire piú il loro mondo interiore, diventando schiave dei propri pensieri e mantenendo un´ immagine distorta di se stesse. Quel che peró continuano a mantenere anche durante la malattia é la capacitá di percepire gli altri e il mondo esterno con tutte le incongruenze. Questa qualitá é una risorsa che riescono a sfruttare soprattutto dopo la guarigione e che le aiuta a fare delle scelte adeguate per quanto riguarda la sfera privata e professionale. Durante la malattia la capacitá di percepire il mondo e gli altri in maniera obiettiva non viene valorizzata, per diversi motivi:
- si diventa dipendenti dal giudizio esterno.
- Non si ha piú fiducia nelle proprie capacitá e nel proprio istinto.
- Ci si adatta a situazioni, per essere amati, stimati e rispettati e per paura di deludere gli altri.
- Si ha paura di un rifiuto.
- Si cercano conferme e si reagisce in maniera collerica a una critica.
- Si ha difficoltá a dire di no e ad esprimere con sinceritá i propri pensieri e le proprie emozioni.
- Si costruisce una nuova identitá che non ha nulla a che vedere con il vero io, chiaramente percepibile dopo la guarigione.
La persona colpita si renderá prima o poi conto dopo infinite delusioni, che fidarsi del proprio istinto significa soprattutto ascoltare e rispettare i propri bisogni.
Questa risorsa la potrá accompagnare in tutto il suo percorso terapeutico e piú tardi diventerá una bussola di orientamento, per sostenere le scelte future.
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