"A mia madre che non c´é piú e che ha inconsapevolmente reso possibile tutto questo: la percezione e la comprensione dell´uomo e del mondo che solo le esperienze forti ti danno" (Daniela) |
Non ho intitolato a caso il mio blog. Quel dolore che era presente nella malattia e durante il mio percorso di guarigione era insopportabile, ma il dolore ci rende liberi, nel momento in cui riusciamo ad accoglierlo. Fin da piccoli ci é stato insegnato che il dolore é negativo, che va eliminato. Cosí ci é stato dato qualcosa dai nostri genitori, affinché non piangessimo. Nel peggiore dei casi si trattava di cibo, che poteva consolarci. Il cibo era diventato inconsapevolmente un mezzo di compensazione, che colmava i vuoti lasciati dal dolore. Se avessimo imparato a sentire quel dolore senza volerlo annullare, probabilmente oggi non avremmo bisogno di compensazioni e non esisterebbero le dipendenze. Il dolore é un´emozione e come tutte le altre emozioni ha una funzione ben precisa, serve a farci adattare alla vita in maniera adeguata. Mia madre é morta 17 giorni fa e come reagireste, se io vi raccontassi questo ridendo? Sicuramente ne rimarreste perplessi, perché il mio stato d´animo (gioia) sarebbe inadeguato. In questo caso invece il mio dolore é la reazione adatta a questo evento. Il dolore non é piacevole e la tendenza umana é quella di evitarlo, ma svolge nella nostra vita un ruolo importante: rende possibile l´adattamento alla vita e grazie alle emozioni riusciamo a mantenere un ordine. Quando risulta il dolore positivo e quando diventa invece un problema? È positivo, quando ci dá la possibilitá di riorganizzare la nostra vita. É un problema invece quando minaccia i nostri rapporti interpersonali, quando ci induce per esempio all´isolamento. Sta a noi quindi decidere quando é necessario intraprendere qualcosa contro il dolore , nel caso in cui esso danneggi i nostri rapporti.
Che funzione ha il dolore nei disturbi alimentari?
Un disturbo alimentare é una risposta a un dolore profondo che non vogliamo sentire. La malattia anestetizza il dolore. La guarigione invece permette alle persone di rivivere in maniera autentica le loro emozioni. L´incontro con il dolore é un impatto violento a cui tutte le persone colpite si devono sottoporre.
Pensate a una scalata in montagna. Per arrivare in cima, il percorso é tortuoso, si suda, si ha mal di gambe e mal di piedi, a volte si rallenta e si ha la sensazione di non farcela, ma solo quando si é in cima, si ha il privilegio di poter ammirare il panorama da lassú. La guarigione da un disturbo alimentare puó essere paragonata a una scalata in montagna. Il dolore e la fatica fanno parte di questo percorso ma alla fine ne é valsa la pena.
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